Manuale delle buone maniere - Tratto da "Nutrimento per l'animo - Flussi di parole confuse" (Jennifer Di Giovine)
Il principio
(Riassunto di una parte della riflessione contenuta nel testo)
Da "Manuale delle buone maniere"
Ambientazione: seduta in un luogo pubblico, sorseggiando un caffè, con le cuffie nelle orecchie ed immobile ad osservare quel che accadeva intorno alla mia zona comfort. Analizzavo delle figure evanescenti chiacchierare fra loro e percepivo i loro ruoli/giochi “di potere” . Guardando questi copioni in atto mi sovviene che, spesso, il rispetto fra gli uomini sia diventato una risorsa - termine non casuale - a rischio d'estinzione. Eppure, da tempo immemore, non è stato forse essenziale per qualsiasi accordo umano? La storia ci insegna molte cose. Ci capita erroneamente, però, d’interpretare il passato in modo lontano e personalizzato. Il mio cuore amareggiato era attanagliato da una domanda scottante che frulla nella mente in momenti particolarmente dolorosi, fomentata dalla mia assurda ed insaziabile voglia di comprendere
l’umano. “Dov'è finito il rispetto?”. Parola che ormai suona come un reperto storico da lasciare in archivio. Troppo spesso ci troviamo ad essere triste pubblico (o infelici protagonisti) di vicende umane per le quali non si rintraccia una spiegazione sensata. Uomini che competono fra di loro, vogliosi di dimostrare che le loro qualità esemplari sono migliori rispetto a quelle degli altri. Uomini che prepotentemente si eleggono autonomamente al primo posto della catena alimentare. Presa da questa sensazione di ovvia ma amara ironia torno ad analizzare le loro movenze rituali di lotta atte ad intimorire l’avversario ipotetico che la loro mente impaurita ha creato in modalità di difesa. Il bisogno di soddisfazione e autoaffermazione non dovrebbe mai entrare in contrasto con quello dell’altro nel tentativo di mostrare al mondo la propria capacità di dominazione. Mi domando: la felicità è solo utopia? Guardandomi intorno verrebbe da rispondermi "Certo" . Poi, dopo un bel respiro ed un minuto abbondante per far scemare l’emicrania, mi dico "No, la felicità si può toccare, basta viverla ed essere grati e felici di ciò che c'è intorno". Quindi ho pensato "Perché non provare a fare un piccolo manuale delle buone maniere?" . Niente galateo, parlo di buone e civili maniere fra gli individui, utili a vivere in pace con se stessi e con gli altri, obiettivo principale che potrebbe concorrere alla salvezza della nostra moralità e della nostra spiritualità. Una volta raggiunto questo equilibrio si potrebbe aprire un mare di opportunità davanti a noi. Prendeteli come consigli: è sempre e solo la visione soggettiva che Jennifer si sentiva di condividere nel suo primo testo per indurre alla riflessione delle proprie capacità e delle potenzialità che potrebbero avere i rapporti umani.
- Rispetto prima di tutto: i saggi dicono "non fare agli altri ciò che non vuoi che venga fatto a te. Ah, quant'è vero! Evitiamo di generare sofferenza andando a creare una discriminante nel percorso dei nostri simili e nel nostro cammino (poiché queste situazioni finiscono sempre per tornare al destinatario)
- Tolleranza: cerca di comprendere l'altro, anche se compie azioni che non riesci a capire e giustificare (senza mai dimenticare che la tua visione è sempre soggettiva e mai verità assoluta)
- Non essere egocentrico e non pensare che il mondo giri intorno a te: se una persona compie un'azione, ci sono sempre dei motivi che non necessariamente sono mirati a produrre dolore negli individui ma possono anche derivare da una situazione spiacevole che la persona sta vivendo oppure ha vissuto in passato
- Cerca di leggere fra le parentesi: Se mi chiedi come sto (ed è una fortuna, al giorno d'oggi, che accada) non fermarti al mio “Tutto bene” se dal mio tono trapela un panno di tristezza. Sempre rispettando la volontà degli altri e quindi anche un eventuale necessità di mantenere private le proprie difficoltà ma smettiamola di lavarci le mani dai problemi delle persone che ci sono vicine se veramente le amiamo. E se non è così faremo bene ad allontanarci da queste; nonostante il dolore causato dal distacco iniziale, procureremo sicuramente più benefici lasciando in pace la persona piuttosto che torturarla psicologicamente
- Aiuta e sarai ripagato: se fai del bene, stai pur certo che, prima o poi, ti tornerà indietro anche in forme che l’occhio disattento non riesce a vedere. Non sono solo massime: impariamo a guardarci intorno per renderci conto che queste sono realtà della nostra esistenza umana
- Ama te stesso per poter imparare ad amare gli altri: è la prima tipologia d’amore che ci educa a forme più elevate e da essa bisognerebbe prendere spunto
- Non giudicare: distingui le opinioni personali dal giudizio poiché non sai quanto possano essere strette le scarpe dell’altro quindi non possiamo sentenziare su situazioni che non conosciamo e nemmeno su quelle di cui abbiamo avuto esperienza perché ogni vissuto è unico e mai similare ad un altro
- Non peccare di superbia
- Mostrati al meglio di te stesso e poni sempre la sincerità quale stendardo della tua persona
- Sogna: e credi nella forza dei tuoi desideri, della tua mente e delle tue capacità. Siediti, focalizza un obiettivo, scrivilo su carta e leggilo ogni giorno; abbi fede e non arrenderti. E’ testato, parola delle leggi dell'universo
- Sii coraggioso: ognuno di noi, dal momento che cerca di venire al mondo deve affrontare vere e proprie sfide di sopravvivenza quindi non abbatterti mai e dimostra il tuo valore cercando il tuo posto nel mondo
- Sii sempre impegnato in tante cose diverse: è un ottimo modo per tenere la mente in costante movimento e fare nuove amicizie
- Non avere paura di reagire: di denunciare le storture della società e della nostra vita. Ciò che ci accade, almeno non del tutto, può succedere che non dipenda dalle nostre volontà. Spesso questa "serie di eventi sfortunati" diventa inarrestabile. Quel che possiamo fare e non arrenderci e combattere contro di essi
- Quando ne hai bisogno, prenditi una pausa di riflessione: non siamo macchine, anche se spesso lo dimentichiamo. La vita stressante di cui siamo protagonisti nella società attuale può stremarci. Una bella pausa è ciò che ci serve per riprendere fiato e tornare ad essere in forma
- Mangia meglio e cura te stesso: fisicamente e psicologicamente. «Orandum est ut sit mens sana in corpore sano»...« Bisogna pregare affinché ci sia una mente sana in un corpo sano» (Giovenale, Satire, X, 356)
- Fa di te una cosa nuova: se sei insoddisfatto della tua vita, di come sei e di ciò che fai, la risposta ai tuoi problemi è facilmente individuabile. Modella te stesso fin quando la forma che hai di te nella tua mente trasmigri nel reale e, per far ciò, devi essere costante e testardo in questo processo di mutamento
"Nutrimento per l'animo - Flussi di parole confuse". Autore: Jennifer di Giovine ©2017.
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Non ho la più pallida idea, di quanto continueremo a leggerci e a discutere ma finché dura mi auguro sia sempre piacevole come in questo istante.
RispondiEliminaTi immagino, una giovane ragazza ma sei una Donna con cui poter condividere i pensieri lo considero un grande Onore. Forza Jennifer, la strada che hai intrapreso ti porterà molto lontano ed un giorno potrò rammentare questi momenti con soddisfazione avendo avuto modo di percepire la tua positiva e graduale trasformazione. :-)
Ciao Mauri:)
EliminaTi ringrazio, sei sempre gentile con me:)
Sono felice che hai percepito la trasformazione che sto vivendo...è importante...e grazie ancora per i commenti sempre lusinghieri:)
Ciao Jennifer! E' la prima volta che capito sul tuo blog ed è stata una lettura davvero piacevole!!!
RispondiEliminaCondivido ciò che hai scritto e i consigli che hai dato. Se solo la metà delle persone applicassero una piccola parte di ciò che hai scritto sicuramente si vivrebbe in un mondo migliore... Ma si vive ancora "impreparati" ad un'analisi autocritica, si pensa all'apparire piuttosto che all'essere...
Spero che pian piano le cose possano migliorare!
♥ www.discoveringtrend.blogspot.it
Ciao Donatella:)
EliminaGrazie per essere passata sul mio blog! Sono davvero tanto felice che ti piace:)
Hai ragione, condivido pienamente: se solo metà delle persone decidessero di vivere basandosi sul rispetto dell'altro, il mondo sarebbe sicuramente migliore!
Ma, come hai ben detto, non si è ancora capaci di effettuare un'analisi critica verso se stessi...colpa della concezione dell' Io al centro dell'universo? Oppure residuo della società individualistica? Non so, quello che so è che concordo pienamente con quanto hai detto: si pensa più ad apparire che essere!
Grazie ancora, faccio un salto sul tuo:)
Se ti va, mi trovi anche su Google Plus:)
Un bacione:)