Dolores Claiborne, King
Dolores Claiborne, King. 
267 pagine che racchiudono un incredibile e affascinante monologo di una donna di sessantasei anni che ha conosciuto una vita di fatica in un'isoletta del Maine, una vita segnata da violenze, angherie ed eventi traumatizzanti. Dolores Claiborne è un'anziana rompiscatole yankee che si trova a doversi discolpare per la fine misteriosa di Vera Donovan, la ricca invalida di cui era la governante. Ma a Little Tall Island molti si chiedono ancora cosa sia realmente successo in quel giorno spettrale che coincise con un'eclissi totale trent'anni prima.
Un monologo in cui è lei stessa la protagonista e narratrice di una serie di vicende diverse fra loro e forse non così tanto differenti. È la confessione di un'esistenza di stenti e difficoltà da cui emerge, a mio parere, quanto la sofferenza possa portare una donna a diventare una vera carogna come spesso ripete, spinta in realtà da un unico sentimento: l'amore.
Con le mani spaccate dalla fatica e dal vento freddo nell'appendere quelle dannate sei mollette, e la schiena distrutta dalle legnate di un marito sciagurato e mezzo alcolizzato, non ha mai dimenticato che ogni azione è stata fatta solamente per salvaguardare la sua vita e quella dei suoi bambini.
In questo libro King descrive in modo sublime una realtà cruda in cui si muovono i mostri della vita vera. Dal monologo sgrammaticato di Dolores Claiborne viene fuori un racconto ruvido, sofferente, inquietante e tagliente. Dopo una vita di stenti si trova ora a discolparsi dall'accusa di omicidio della signora Vera Donovan e lo farà cominciando a raccontare di come ha invece ucciso suo marito Joe, trent'anni prima.

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Jennifer