Esposizione letteraria al Castello Svevo di Termoli
Ci sono luoghi che custodiscono silenzi, e parole che chiedono solo di essere ascoltate.
Al Castello Svevo, le mie poesie hanno trovato un varco, un tempo sospeso in cui l’interiorità ha potuto manifestarsi in forma visiva.
Non è stata solo una mostra o una raccolta di poesie, ma un cammino iniziatico: un viaggio esoterico e misterico, in cui ogni elemento è stato un segno, lasciato per allenare l’occhio interiore a guardare attraverso i veli della realtà.
Una soglia da attraversare, articolata in tre momenti diversi:
– un richiamo al mistero dell’amore, inteso come potenza che ci travolge e ci orienta verso la nostra più intima e vera essenza;
– una dichiarazione di intenti, nonché patto con il lettore, accompagnata dalla suggestione che l’anima universale è la fonte dell’intera esistenza, e che essa agisce e si manifesta attraverso di noi;
– e, infine, un ritorno alla ciclicità, in cui l’esposizione si è conclusa con riferimenti archetipici divenuti specchi interiori. Non per predire, ma per evocare.
È stato un rito, un passaggio, un varco tra mondi interiori.
Ringrazio chi, con fiducia, ha scelto di esserci.
Chi ha accolto, sentito e percorso questo spazio con occhi attenti e cuore aperto.
Ogni incontro è stato un segno, ogni sguardo una soglia.
Un sentito ringraziamento va soprattutto all’Assessore e Vicesindaco Michele Barile , per aver condiviso con me il momento dell’inaugurazione, per la sua presenza, la disponibilità e l’amicizia sincera. La sua partecipazione ha contribuito a dare ancora più valore a questo passaggio simbolico.
Se vi va, potrete ritrovare le stesse suggestioni nel libro "Eco dell’anima", già disponibile sul sito della casa editrice Vintura, alla libreria Fahrenheit e su Amazon.
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Jennifer